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FUTURE ARCHAEOLOGY

DOCUMENTARIO (Italia-Germania, 2010, durata 20')

SINOSSI

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Future Archeology di Armin Linke e Francesco Mattuzzi è parte del progetto Decolonizing Architecture diretto da Alessandro Petti, Sandi Hilal, Eyal Weizman.
Qualunque sarà la traiettoria che seguirà il confitto sulla Palestina, la possibilità di una completa o parziale evacuazione delle colonie e basi militari israeliane nei Territori Occupati deve essere considerata. Le aree che sono state o saranno liberate dalla presenza israeliana rappresentano un laboratorio in cui possiamo immaginare il riuso dell’architettura dell’occupazione, nel momento in cui quest’architettura venga dissociata dalla relazione di potere che fno ad ora l’ha caratterizzata.

Riconoscendo che colonie e basi militari sono tra le forme di dominio tra le più cruente, il collettivo Decolonizing Architecture con base a Betlemme, assume che la loro riappropriazione non va trovata solo nel linguaggio tecnicodell’architetturaedell’urbanistica,manell’incorporare varie prospettive politiche e culturali e nell'uso dell'architettura piuttosto come una arena di speculazion.

Il progetto di flm 3D stereoscopico di Armin Linke e Francesco Mattuzzi, con gli effetti visivi di Francesco Siddi, si rifà all’invenzione ottocentesca della tecnologia stereoscopia sviluppata proprio per scopi archeologici e militari. L‘utilizzo della stereoscopia offre una nuova dimensione alla visione dello spazio e alla comprensione dell'architettura della colonizzazione. Questa nuova rappresentazione della realtà si contrappone alla spettacolarizzazione e all'intrattenimento, l’intero flm diventa così una sorta di scatola magica dove lo sguardo attraversa un mondo surreale che è allo stesso tempo documento del reale di un preciso luogo. A differenza delle immagini che ogni giorno scorrono sui piatti schermi televisivi le visioni stereoscopiche si soffermano sulla banalità della vita di ogni giorno dietro cui si cela la violenza e il dramma dell’occupazione.

Alle immagini e al sound scape curato da Renato Rinaldi sono abbinate narrazioni che restituiscono letture del paesaggio e dell’immaginario ad esso connesso, necessarie voci fuori campo per tentare di restituire la dimensione di luoghi vissuti.

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CREDITI

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un flm di: Armin Linke e Francesco Mattuzzi
visual effects: Francesco Siddi
sound design: Renato Rinaldi
camera: Armin Linke, Francesco Mattuzzi
montaggio: Armin Linke, Francesco Mattuzzi, Renato Rinaldi

testi introduttivi: Alessandro Petti
testo e voche Oush Grab: Sandi Hilal Testo e voce Ramallah: Nasser Aburahme Testo e voce Psagot: Eyal Weizman

Prodotto da: Armin Linke

In collobarazione con il collettivo Decolonizing Architecture di:
Alessandro Petti, Eyal Weizman, Sandi Hilal www.decolonizing.ps

ringraziamenti:

Umberto Cantoni, Reem Fadda, Majd Abdel Hamid
Herwig Hoffmann, Johan Holten, Pietro Onofri, Ludger Pfanz

con il supporto di:

Heidelberger Kunstverein
Expanded 3 Digital Cinema Laboratory University for Arts and Design Karlsruhe Cinema Arcadia, Melzo (Milano - IT) German Films
AG Kurzflm

sottotitoli: Sonia Arw

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FESTIVAL

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(2010) 67° biennale del cinema di Venezia, Orizzonti Competition.

(2010) Beyond Film Festival, ZKM Medientheater, Karlsruhe, Germania.

(2011) Le Peuple qui Manque, Centre Pompidou, Parigi, Francia.

(2011) 10° biennale di Sarjah, Sarjah, Emirati Arabi Uniti.

(2014) MIDB, Muestra internacional documental de Bogotà, Bogotà, Colombia.

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